Come smettere una volta per tutte di digrignare i denti di notte

Molto spesso, chi ne soffre non lo sa, almeno fino a quando non è indotto a cercare la causa di uno o più malesseri, il più frequente dei quali è, sicuramente il risveglio mattutino associato a sensazioni di dolenza diffusa alla zona delle mandibole.
Di cosa stiamo parlando? Dell’abitudine a digrignare i denti di notte.
A questa brutta, involontaria abitudine può accompagnarsi l’insorgere, durante la giornata, di cefalea o emicrania, tensione alla nuca, fitte improvvise alle tempie, cattiva digestione, alitosi e finanche, nei casi più gravi, ingrossamento dei linfonodi del collo.
Tutti questi sintomi possono essere considerati manifestazioni cliniche proprio di questo fenomeno, che viene chiamato bruxismo, un disturbo questo molto diffuso e caratterizzato dall’attitudine involontaria, appunto a serrare i denti durante la notte.
Naturalmente, la diagnosi è rimessa allo specialista, perché, questa sintomatologia può trovare causa anche in altre, diverse problematiche. Nel caso in cui, previa accurato esame, il dentista confermi l’ipotesi del bruxismo, allora sarà bene trovare una soluzione quanto più possibile immediata.

Come intervenire per tempo
Per risolvere il problema legato all’attitudine a digrignare i denti, sembra banale, ma il primo passo consiste nell’accorgersene. Diverse persone tra noi soffrono di bruxismo e neppure lo sanno.
Il secondo step è quello di rivolgersi allo specialista giusto, quello più competente in materia.
I dentisti in Croazia, ad esempio, sono altamente specializzati in questo campo.
Ovviamente, non essendo possibile controllare in maniera conscia il bruxismo notturno, i dentisti fanno in questo caso ricorso al bite, un dispositivo rimovibile in resina trasparente.
Esso è determinante per evitare l’insorgere dei sintomi più comuni associati a questa patologia.
Il bite si inserisce sui denti, solitamente superiori, ed evita il contatto tra l’arcata dentaria superiore e quella inferiore.

Vantaggi correlati all’uso del bite
L’utilizzo di questo dispositivo da utilizzare per contrastare gli effetti dell’abitudine a digrignare i denti, cela una serie variegata di benefici per chi lo “porta”: questo piccolo strumento evita in primis l’usura dentale e i danni ai denti, perché impedisce che questi ultimi vengano a trovarsi in stretto contatto tra loro, frapponendosi tra le arcate.
Allo stesso modo, il dispositivo in questione riduce la sollecitazione dei tessuti di sostegno dei denti.
Con il bite si può anche modificare la posizione della mandibola, se questa risulta alterata, migliorando al tempo stesso l’attività dei muscoli che lavoreranno, così, in maniera più naturale, senza sforzi.
Il rilassamento dei muscoli masticatori che ne deriva eviterà a monte ogni dolore e fastidio.

Importanza della supervisione da parte del dentista
Il dentista professionista chiamato a intervenire in presenza dell’abitudine a digrignare i denti, è solito effettuare, prima di fare ogni scelta, un esame orale: grazie a questa visita egli prende in considerazione la storia medica completa di ogni singolo paziente, prima di decretare se e quale tipo di intervento e, quindi, di bite, si rivela più adatto al caso di specie.
Questa supervisione da parte del dentista è irrinunciabile, in quanto si traduce in risultati migliori e rischi sensibilmente inferiori, associati ad una personalizzazione senza pari.

Con il bruxismo non si scherza, a lungo andare esso può, infatti, cagionare danni ai nostri denti molto più seri di quanto si immagini.

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